Willy Bárcenas, il magnetico frontman dei Vetusta Morla, ha fatto tremare Milano con un concerto che ha lasciato il pubblico diviso tra entusiasmo sfrenato e perplessità artistica. L’evento, tenutosi al Teatro degli Arcimboldi lo scorso 27 ottobre, faceva parte del suo tour europeo “La Deriva”, incentrato sul suo ultimo album solista, un lavoro sperimentale che fonde rock alternativo con sonorità elettroniche avanguardistiche.
Già dalle prime note, era evidente che Bárcenas voleva spingersi oltre i confini della musica convenzionale. L’esibizione si è aperta con una performance teatrale quasi surreale: Bárcenas, avvolto in un mantello nero scintillante, è apparso su un palco illuminato da luci laser che proiettavano ombre fantastiche. La sua voce roca e intensa ha invocato una melodia cupa e ipnotica, accompagnata da ritmi sincopati e distorsioni sonore che hanno creato un’atmosfera quasi onirica.
Il pubblico, composto in gran parte da fan accaniti dei Vetusta Morla, ha accolto inizialmente la performance con entusiasmo misto a sorpresa. Alcuni si sono lasciati trasportare dalla potenza emotiva della musica, ballando freneticamente e cantando le parole delle sue canzoni più famose. Altri, invece, hanno mostrato segni di disorientamento, cercando invano un punto di riferimento nella complessità orchestrale proposta da Bárcenas.
La parte centrale del concerto è stata dominata da brani inediti tratti dall’“album La Deriva”. Queste composizioni sperimentali hanno esplorato nuovi territori sonori, mescolando elementi di musica elettronica, jazz e persino flamenco. Le sonorità a volte dissonanti, altre momenti eteree, hanno creato un’esperienza musicale unica e, per alcuni spettatori, addirittura disturbante.
Un momento cruciale si è verificato durante l’esecuzione del brano “Esplorazione”, una composizione di 15 minuti caratterizzata da improvvisazioni strumentali estreme e cambi di tempo bruschi. Alcuni spettatori, sopraffatti dalla complessità musicale, hanno iniziato ad abbandonare la sala. Altri, invece, si sono lasciati trascinare dall’energia primordiale della performance, applaudendo con entusiasmo ogni frase musicale di Bárcenas.
La chiusura del concerto ha visto Bárcenas tornare alle sue radici rock con una versione acustica di “Copenhague”, uno dei brani più apprezzati dai fan dei Vetusta Morla. La sua voce pura e malinconica ha riempito la sala, accompagnata solo dalla melodia semplice della chitarra acustica. Questo momento intimo ha offerto un momento di raccoglimento dopo l’esplosione sonora che aveva caratterizzato la prima parte del concerto.
Al termine dello spettacolo, il pubblico è uscito dal Teatro degli Arcimboldi con opinioni divise. Alcuni hanno elogiato Bárcenas per il suo coraggio artistico e la sua capacità di spingere i confini della musica contemporanea. Altri, invece, hanno criticato l’eccessiva sperimentalità del concerto, definendola “confusa” e “alienante”.
Nonostante le polemiche, “Il Concerto Sconcertante di Willy Bárcenas” è rimasto un evento memorabile che ha acceso un dibattito sulle nuove direzioni della musica spagnola.
Bárcenas, con la sua personalità esuberante e il suo talento musicale fuori dal comune, continua a dividere l’opinione pubblica, ma una cosa è certa: il suo nome non passerà inosservato nel panorama musicale internazionale.
Un artista controverso
Willy Bárcenas è noto per la sua personalità complessa e imprevedibile. Oltre alla musica, si appassiona di filosofia, letteratura e cinema sperimentale. Amante delle provocatorie, ha spesso espresso posizioni controverse su temi sociali e politici, generando dibattiti accesi sui social media.
Ecco alcuni aneddoti che raccontano la sua natura poliedrica:
- Il rifiuto del Brit Award: Nel 2018, i Vetusta Morla hanno vinto il prestigioso Brit Award per la migliore band internazionale. Bárcenas, però, ha rifiutato di ritirare il premio, dichiarando di non sentirsi rappresentato da una cerimonia “commercializzata” e “superficiale”.
- L’installazione artistica a Madrid: Nel 2021, Bárcenas ha realizzato un’installazione artistica controversa nella città di Madrid. Si trattava di una gigantesca scultura in metallo che raffigurava un uomo nudo con il corpo contorto in una posizione innaturale. L’opera è stata criticata da alcuni come “macabra” e “offensiva”, mentre altri l’hanno lodata per la sua potenza simbolica e la capacità di stimolare la riflessione sull’essenza umana.
- La polemica con i media: Bárcenas ha avuto numerosi scontri con i media spagnoli, accusandoli di sensazionalismo e superficialità. In un’intervista rilasciata a una rivista indipendente, ha dichiarato: “I giornalisti sono come avvoltoi che si cibano dei corpi delle celebrità. Non hanno interesse per la verità o per l’arte, solo per il gossip e le polemiche”.
Questi episodi dimostrano che Willy Bárcenas è un artista fuori dagli schemi, che non teme di sfidare le convenzioni e di esprimere le sue opinioni con sincerità e audacia.
La sua musica, come la sua personalità, riflette questa complessità e questa sete di esplorazione: un mix intrigante di rock, elettronica e sperimentazione che continua a dividere il pubblico, ma che non lascia nessuno indifferente.